di Angelo De Nicola
“Quando ero piccolo, all'età di otto anni, cominciai a praticare il Karate con il maestro Pietro Petti - dice Valerio De Simone - a diciannove anni inizia poi a praticare il sanda, la boxe cinese, cercando di migliorarmi approfondendo la mia conoscenza negli sport da combattimento imparando le tecniche di altri settori e conobbi il maestro Italo Mosca con il quale sono cresciuto, non solo come atleta, e mi ha portato a vincere sia in gara che nella vita. Ho deciso di far evolvere la mia tecnica passando dal K1, al Pankration e arrivando infine anche alle MMA, con l'aiuto del Maestro Ciro Ruotolo. Se dovessi ispirarmi a qualcuno sarebbe sicuramente Ramon The Diamond Dekkers, il primo atleta straniero a vincere il Fighter of the Year in Thailàndia per la Muay Thai. E di certo come non ricordare Ronda Rousey, fonte di ispirazione e mito a cui mi rifaccio spesso nelle spiegazioni ai miei allievi". La prima gara che non si dimentica mai. "La mia prima gara di Karate è stata in giovane età, quasi non ricordo che età avessi ma ero alle scuole medie. Nel sanda invece ho gareggiato per la prima volta nel 2008 a Pescara. Avevo quasi paura di salire sul tatami, mi tremavano le gambe. Da allora si sono susseguite tante e tante gare. Parlando solo del contatto pieno nel 2010 ho vinto il Campionato Italiano FIWuK a Napoli e conquistai l'argento ai Giochi del Mediterraneo, 2011 il torneo Nazionale Sanda Kombat Tourney, nel 2012 medaglia di bronzo ai Mondiali WPAF di Pankration in Grecia, 2013 Argento sempre di Pankration ma agli Europei in Macedonia e infine nel 2014 ho vinto nuovamente il Campionato Italiano FIWuK di Sanda (conquistandomi il posto nella nazionale ufficiale CONI) e il Campionato Europei ISKA sempre di Sanda, oltre a qualche match da professionista sparso negli anni. Insomma dove si combatte li andiamo noi. Sto pensando di aprire una struttura in zona specializzata, una scuola di combattimento con annessa pesistica olimpica, ma si tratta ancora di soli progetti. Se dovessimo parlare di qualcosa a breve, stiamo cercando il giusto accordo per organizzare un Galà di Arti Marziali nella nostra città o a Pompei. Gli sport da combattimento e le arti marziali fortificano non solo il corpo, ma la mente. Si acquisisce una consapevolezza di sé diversa da qualsiasi altra e contrariamente a quanto detto, non è uno sport meramente individuale: la squadra diventa quasi una seconda famiglia. Spesso mi domandano, mi farò male?, quando mi chiedono se possono provare o meno questo sport. Ci sono cosi tanti luoghi comuni e leggende metropolitane attorno agli sport da combattimento. Chiunque può e deve provare - conclude De Simone - similmente al correre o camminare".
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