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Kayak Agropoli "I Trezeni": nuovi progetti tra sport, cultura e sociale







di Angelo De Nicola


Sulle rotte degli antichi navigatori un gruppo di appassionati è giunto ad Agropoli. Nelle loro imbarcazioni hanno portato la voglia di far crescere un settore sportivo che coniuga sapientemente la passione per le imbarcazioni con l'amore per il mare e le specie ittiche, parallelamente favorendo lo sviluppo del turismo e l'integrazione tra i popoli. Questa è il meraviglioso viaggio che l'associazione Canoa Kayak Agropoli "I Trezeni" ha intrapreso coinvolgendo un gran numero di praticanti con i quali condividere la medesima passione.



"La nostra associazione nasce dalla passione e dal credo e dall'impegno del kayak e della canoa, uno sport che significa anche amore per la natura. Ci siamo chiamati Associazione I Trezeni in onore dell'antico popolo che tremila anni fa abitò le coste della baia di Trentova un popolo di abili navigatori, figli secondo il mito del Dio Poseidone, L'associazione si compone di almeno una ventina di partecipanti, poi Alberto Iannotta Kayaker Tritone, Antonio Casaburi Eolo Kayaker lo squalo, Mario Salsano il Kayaker Urano e Raffaele Bove kayaker Ulisse e Francesco Crisci kayaker Perseus. - Dice Leopoldo Catena, responsabile associazione Kayak Agropoli "I Trezeni" - Ognuno di noi ha un nome di battaglia in onore del popolo dei Trezeni. Il primo obiettivo è diffondere la pratica del kayak e far avvicinare tante persone allo sport legato al mare. Consiglio a tutti i ragazzi di appassionarsi al mare, a questa disciplina al rispetto per il mare e al rispetto per l'ambiente, il progetto più ambizioso è far diventare il porto di Agropoli una marina per naviganti provenienti da ogni parte del mondo. Tutti i kayaker che intraprenderanno le traversate per il Mediterraneo troveranno sempre in Agropoli una porta aperta a tutti facendo tappa quì da noi approfittando di tutte le bellezze della Costiera Cilentana".


"La mission della nostra associazione è anche la salvaguardia del nostro patrimonio di fauna marittima come la caretta caretta - ha commentato Raffaele Bove kayaker Ulisse - ci adoperiamo per interventi e salvaguardia delle specie e parallelamente svolgiamo anche un certosino di diffusione e promozione dei prodotti tipici del Cilento e in questo ogni anno organizziamo degli eventi come Benvenuti al Sud che creano aggregazioni tra gli appassionati della canoa e del kayak. La mia esperienza è legata alle città sul mare dal Napoletano mi sono trasferito ad Agropoli e con la canoa e il kayak e da veterinario mi piace moltissimo praticare quest'attività sportiva legata al mare e alle specie da proteggere".


" La canoa spesso viene confusa con il Kayak, ma sono invece differenti - dice Antonio Casaburi, kayaker Eolo Kayaker "The Shark"- la canoa è un'imbarcazione completamente aperta, mentre il kayak ha un ponte di copertura con un pozzetto all'interno del quale entra appunto il kayaker. Il kayak è un natante totalmente sicuro. La cosa più importante è sempre uscire in kayak in totale sicurezza con l'attrezzatura per l'autosoccorso e il soccorso di terzi. E' importante la presenza sempre di due pagaie, strumento di propulsione del kayak, la prima di ordinario utilizzo e la seconda dscorta. E' importante che i giovani si appassionino e s'impegnino a conoscere a fondo sia l'attrezzatura che l'imbarcazione al fine di praticare questo settore sportivo in totale sicurezza".


" Viviamo in un ambiente marino che è mutevole. Possiamo uscire con mare piatto o vento intenso e dobbiamo sempre essere pronti per affrontare questo elemento - dice Francesco Crisci kayaker Perseus. - bisogna seguire dei corsi prima di praticare lo sport del kayak e imparare le manovre dell'autosalvataggio, come capita quando ci si ribalta in mare, e poi le manovre per il soccorso di terzi. CI sono anche manovre di salvataggio assistito con due kayaker che soccorrono un terzo in difficoltà con una cima di traino che permette al malcapitato di essere riportato a riva. Il tutto deve essere svolto in tempi rapiti e senza esitazione".


"Invito che rivolto ai ragazzi di Agropoli e non di praticare questo sport si sta vicino alla natura e c'è uno spirito di gruppo particolare che crea aggregazione tra appassionati di questo meraviglioso settore sportivo legato al mare -  ha aggiunto Alberto Iannotta, Kayaker Tritone"

" La nostra associazione ha presentato uno progetto che si chiama Mediterraneo Mare che Unisce. Lo scopo è sportivo, umanitario e scientifico  - ha dichiarato Mario Salsano, kayaker Urano - con un filo conduttore da Agropoli fino a Tunisi. La componente scientifica la ritroviamo nella collaborazione dell'associazione dei veterinari con il monitoraggio del mare e delle specie ittiche. L'obiettivo è sempre quello di avvicinare quante più persone è possibile a questa disciplina spiegando che non si tratta solo di una disciplina sportiva, ma molto di più".
(RIPRODUZIONE RISERVATA)

A breve kayak Agropoli "I Trezeni" su "ATLETA TV"










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