Taekwondo Trofeo Amicizia Avellino, la "No Fear Mario De Simone" fa bottino di medaglie

di Angelo De Nicola

Pieni di speranze sono quei colpi dei giovani allievi sotto l'attento sguardo del saggio maestro che sogna di vederli presto sul podio a coronamento di un lungo periodo di sacrificio. Passione, dedizione e soddisfazione è il nobile e antico sport del Taekwondo con il gruppo "No fear Mario De Simone" che seguendo le orme dell'atleta a cui s'ispira raccoglie medaglie e soddisfazioni nel trofeo dell'amicizia regionale di Avellino. Con 5 ori, 7 argenti e 8 bronzi nelle categorie Esordienti, Speranze, Cadetti e Junior maschile e femminile, gli allievi del tecnico Isabella Martinetti,  Polverino Salvatore, Sorrentino Daniele, Antonio Cavallo, Baldi Arianna, Iris Trevisore, Coscia Iolanda, Rella Raffaele, Caldoporpora Antonio, Izzo Antonio, compiono l'impresa. 

"Sono soddisfatta per l'ottimo risultato raggiunto dai miei allievi che ringrazio per il grande impegno profuso sia in allenamento che in gara - commenta il tecnico Martinetti - siamo una giovane realtà e siamo fieri che i nostri allievi seguano le orme di Mario De Simone, un atleta modello e un professionista serio nella vita. Un esempio da seguire per tanti giovani che oggi con umiltà iniziano il proprio percorso sul sentiero delle arti marziali consapevoli di dover fare tanti sacrifici, ma che alla fine arrivano anche molte soddisfazioni".

Il Taekwondo è una fucina di forgiatura per gli atleti che in futuro indosseranno il kimono per misurarsi con avversari e contendersi le vittorie, ma come insegna il saggio maestro l'obiettivo è carpire il vero spirito del praticante delle arti marziali che dedica la sua vita a questa disciplina.  "E' un'enorme soddisfazione per il gruppo No Fear questo risultato ottenuto al trofeo dell'Amicizia. - dice il responsabile provinciale del Taekwondo Mario Baldi -  Il settore sta crescendo nella nostra provincia e continueremo a lavorare per migliorarlo sempre di più. E' da bambini che nasce la passione per le arti marziali e la si deve coltivare per tutta la vita. Ho tanti allievi, oggi adulti, che continuano a gareggiare e si ricordano dei sacrifici fatti dai loro maestri. I nostri allievi ci riempiono il cuore di soddisfazioni e noi maestri continueremo ad impegnarci per allenare e seguire al meglio i campioni di domani".