di Antonio Sica
"E’ vita, non è niente di subnormale, è uno spirito o
meglio una voglia di essere." Così Daniele Garzillo tecnico della
Gleason’s Gym di Pagani definisce lo sport che lo ha fatto innamorare e che
trasmette quotidianamente ai suoi ragazzi. Per il "trainer" non è un
semplice lavoro, difatti egli si sofferma su ogni ragazzo andando oltre la
semplice pratica sportiva: "un buon maestro prima di tutto si deve
immedesimare nell'allievo che ha davanti, focalizzare i suoi punti di forza e
valorizzarli mettendoli in evidenza. - così Garzillo spiega il suo operato -
Seguendo questa modalità i ragazzi riescono ad ottenere sempre un minimo di
risultati, poi per andare davvero avanti in questa disciplina, come nelle
altre, ci vuole passione perchè con quella si superano anche limiti che
sembrano a prima vista insormontabili." E la storia da ragione al maestro,
infatti nel pugilato, oggi come ieri, questo interessamento verso l'allievo
come individuo, prima ancora che come atleta, ha permesso a molti "ragazzi
di strada" uno stile di vita alternativo, capace di offrire delle
opportunità e di canalizzare nello sport una rabbia figlia di un disagio
sociale. Basti pensare ai grandi del pugilato, come Mike Tyson che grazie a
questa pratica agonistica è riuscito a mettere fine ad una vita dedita ai
crimini, che lo portava in modo frequente, per usare un eufemismo, ad essere
incarcerato.
"Ho visto tanti ragazzi uscire da problemi come la
droga. - ci conferma Daniele - E' importante praticarlo perché rispetto ai
classici sport, come il calcio, ti insegna ad avere disciplina ed a rialzarti
nelle difficoltà. è davvero una disciplina che fatta nel modo giusto può
portare a grandi soddisfazioni". Ma a questo punto il quesito fondamentale
che sorge è: come fa un normale atleta a diventare un campione?
"Sicuramente c'è bisogno della stoffa giusta. Ma, prima
ancora, si diventa campione restando umili, senza mai tentare di strafare, egli
deve essere capace di usare sempre la ragione e l'autocontrollo. Un altro punto
che ritengo fondamentale è la serenità dell'atleta durante gli allenamenti e le
gare." In questo periodo un'altra disciplina si sta fortemente affermando
in Italia: la Kickboxing, è uno sport da combattimento che combina le tecniche
di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri del
pugilato. "Infatti la differenza sostanziale - ci spiega Garzillo - è che,
mentre il pugilato resta una nobile arte per quanto riguarda i movimenti e
l'approccio più signorile, nella kick c'è un contatto pieno."
E proprio tra gli allievi del maestro salernitano c’è un
ragazzo che si sta affermando sia sul territorio regionale che su quello
nazionale: Vincenzo Tagliamonte.
“Pratico la kickboxing ormai da anni e mi sono appassionato
a questo sport gradualmente - dice Vincenzo Tagliamonte, della palestra
Gleason’s Gym di Pagani - ho già affrontato diverse competizioni,
classificandomi bene, sono ancora alla inizio, come mi ricordano sempre i miei
maestri Garzillo e Selice, ma per diventare un buon combattente occorre
pazienza e dedizione nel corso degli allenamenti. La kickboxing è uno sport
d’impatto e io non sono certo il tipo che si tira indietro - prosegue
Tagliamonte - mi mette costantemente alla prova questo settore e mi ha
insegnato anche ad essere umile e richiede soprattutto spirito di sacrificio e
tanta forza di volontà”.
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