La notizia è di quelle che fanno
male. L’atletica è in lutto. Ieri è venuta a mancare Annarita Sidoti,
campionessa mondiale ed europea nel ’97 e ’98 di marcia. L’ex atleta,
vincitrice di tante battaglie sportive sul campo, non è riuscita nell’impresa
più ardua e difficile della sua vita: quella di sconfiggere un tumore, dei più
ardui e maligni, al cervello. Poco dopo il ritiro agonistico, la piccola atleta
siciliana di Gioiosa Marea ha dovuto fare i conti con questa triste realtà,
contro la quale combatteva da almeno quattro anni. La Sidoti era diventata un
vero e proprio simbolo di coraggio e di volontà anche per la sua statura che
non le ha impedito di raggiungere traguardi formidabili, diventando poi un
punto di riferimento per tutte le atlete della sua generazione.
Solo il
risultato olimpico le era mancato, mentre nelle altre competizioni ha sempre
raggiunto il podio. Come ricorda Gazzetta.it, Annarita è stata una delle più
grandi campionesse dell’atletica italiana, una delle più vincenti in assoluto
con un titolo europeo a Spalato 1990, quando aveva appena 21 anni, centrando il
bis continentale otto anni dopo a Budapest, nel ’98, non prima di aver vinto l’oro
mondiale sulla pista di Atente nel ’97. Si è sempre distinta anche nella
marcia, formando in Nazionale con Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi un gruppo
di altissimo valore, forse il più competitivo della storia della marcia
italiana al femminile. Madre di tre bambini, Annarita ha combattuto come una
leonessa per tutto questo tempo, sempre con il sorriso sulle labbra. Lo sport
italiano piange una grande campionessa.
Nessun commento:
Posta un commento