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"Memorial Bracciante", duemila atleti al Palasele per ricordare Ciro





di Angelo De Nicola 

caporedattore, adenicola@hotmail.it



Sono trascorsi venticinque anni dal 16 Dicembre 1990 giorno in cui il diciassettenne Ciro Bracciante lasciò il mondo dello sport a causa di un tragico evento. Ora su dodici tappeti al Palasele di Eboli il suo ricordo rivive grazie a duemila atleti che indossando un karategi di passione stretto in vita da una cintura d’amore per le arti marziali hanno dato vita alla nuova edizione del Memorial di Karate Ciro Bracciante. Con il patrocino e premio Senato della Repubblica Italiana, premio presidente della Repubblica Italiana e premio Presidente Camera dei Deputati, patrocinio Regione, Provincia e Comune di Salerno, patrocinio Nazionale PGS (polisportive giovanili salesiane) la competizione organizzata e promossa dal team GSK Bracciante del maestro Antonio Bracciante, direttore tecnico regionale e 6° Dan cintura nera, si è aperta con la tradizionale sfilata delle società partecipanti che hanno partecipato al gran premio giovanissimi, alle gare di kata e di kumite con oltre centocinquanta associazioni e più di duemila atleti. 



“Quest’anno la manifestazione è ricca di novità come la gara in carrozzina dedicata ai disabili e la competizione organizzata per i non vedenti  - dice il maestro Bracciante – l’obiettivo è mantenere inalterato il livello delle precedenti edizioni e proprio per questo abbiamo scelto una struttura d’eccellenza del Centro Sud. Il Comitato Provinciale è orgoglioso della partecipazione di tutte le società e della Shirai San Valentino, del maestro Antonio Califano, campione d’Italia. Ringraziamo per la partecipazione i gruppi dei militari Fiamme Oro, Fiamme Azzurre e la polizia penitenziaria. E’ una competizione aperta ad atleti dai quattro anni fino a sessantacinque con la categoria master”. La via del “Do” è il sentiero percorso da Ciro sul quale ora s’incamminano le promesse del settore.  “Desidero che il karate sia vicino ai ragazzi e li aiuti. Molti ormai credono che sia io Ciro – prosegue il maestro Bracciante - e mi chiamano con il suo nome. Per me è un onore e lui è sempre con noi. C i n t u r a nera, con umiltà e spirito di sacrificio si dedicava anche agli allievi più piccoli, allenandoli. 

Il 10 Gennaio del 1991, il gruppo sportivo karate Ciro Bracciante divenne una realtà e iniziammo un lavoro di gruppo con l'apertura di varie palestre in diversi punti della città di Salerno. Il Memorial Ciro Bracciante è gara nazionale Fijlkam ed una delle più longeve competizioni del settore. Premieremo con trofei auto costruiti in 3d e ringraziamo la San Carlo per la distribuzione di gadget nel corso dell’evento. Ringrazio le famiglie e i genitori che percorrono miglia di chilometri per essere con noi”. Dal quartiere di Salerno la filosofia dell’arte marziale di Okinawa si diffonde in tutta la regione. “Il Team Bracciante opera attivamente con i servizi sociali e rinnoviamo l’impegno di aiutare i giovani attraverso l’antica arte marziale giapponese in particolare nel quartiere di Mariconda. Aiutiamo tutti i ragazzi in difficoltà, poiché ogni bambino o bambina ha il diritto di praticare lo sport”. Una donna che pratica le arti marziali è un esempio di eleganza da seguire. “Nel karate, soprattutto nel settore del kata, le ragazze sono l’essenza stessa dell’eleganza – conclude il maestro - e praticare le arti marziali aiuta le donne sia sotto il profilo fisico che caratteriale”. I partecipanti al memorial salgono sul tappeto e dopo l’inchino rituale mettono in pratica gli insegnamenti dei saggi maestri nel ricordo di Ciro che traccia la via da seguire nella filosofia di vita del “Do”.
(RIPRODUZIONE RISERVATA)







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