Una delle note più liete del match d’esordio della Hippo
Basket Salerno nella stagione 2015/16 è risultato uno degli ultimi
arrivati in casa granata. Stiamo parlando di Stefano Cardasco, “under”
solo sulla carta, capace di tenere il campo con determinazione ed anche con
quel pizzico di sfrontatezza tipico dei giovani desiderosi di affermarsi.
Nella
vittoria della squadra di coach Ferrara e soprattutto nella reazione in un
momento di difficoltà c’è stato anche il suo zampino. Dopo aver iniziato a
praticare il minibasket al Vestuti, Cardasco ha fatto la trafila delle
giovanili col Convitto Nazionale di Antonio Guerritore (che ha sfornato tanti
talenti nel corso degli anni). Quindi s’è guadagnato la chiamata prima del
Delta Basket Salerno e poi della Pallacanestro Salerno (solo un brutto
infortunio ad una caviglia ne ha limitato l’esplosione). Entrato nell’orbita
della Polisportiva Libertas Irno di Attilio Maurano (società dalla quale la
Hippo lo ha prelevato in prestito), il 19enne salernitano lo scorso anno ha
avuto la possibilità di cimentarsi col suo primo campionato di Serie C, con la
canotta di Sarno (togliendosi anche la soddisfazione di esordire in prima
squadra).
«L'anno scorso, il mio primo da under nell’ambito di una
prima squadra – ci ha raccontato Stefano Cardasco -, credo sia stato il più
importante per me, perché è ho gettato delle basi solide per poter giocare a
buoni livelli la pallacanestro. Ho lavorato con un gruppo fantastico, con il
quale ho condiviso momenti bellissimi come il raggiungimento della finale dei
playoff per la Serie B, e ho stretto legami fortissimi con molti di loro. Ero
il più piccolo della truppa, ma grazie alla fiducia di coach Sanfilippo ho
saputo ritagliarmi un piccolo spazio anche lì».
La Hippo ha sofferto più del previsto per regolare la
pratica Sorrento, ma la gara d'esordio presenta sempre diverse insidie. Quello
che è piaciuto è l'atteggiamento complessivo della squadra che non s'è mai
disunita, nemmeno nei momenti difficili. Può essere uno dei vostri punti di
forza?
«Soffrire e sudare sono due verbi che appartengono a questo
sport, sono due cose fondamentali. La nota buona è che nonostante la partenza
sorprendente degli avversari, con triple e giochi da 3 punti, non ci siamo
scomposti o abbattuti, bensì ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto
quello che dovevamo. Abbiamo fornito una grande prova di gruppo, anche se
conosco i miei nuovi compagni da poco e mi alleno con loro solo dalla scorsa
settimana. Ovviamente vedere delle reazioni così ed un gruppo ben compatto fa
sperare che in momenti di difficoltà ci si può aspettare molto da ognuno di
noi. La nostra reazione è dovuta anche dalla presenza in panchina di un
allenatore esperto, come coach Ferrara, che permette ad ognuno di esprimere la
propria pallacanestro ma che sa anche quando farsi sentire. Qui alla Hippo ho
trovato un clima molto sereno, e credo che molto sia dovuto anche alla sua
presenza».
All'esordio, nonostante tu sia tra i più giovani del roster e sia arrivato da pochissimo alla Hippo, hai dato la scossa partendo dalla panchina. Hai chiuso con 10 punti, il 50 per cento dal campo, 8 rimbalzi e anche un assist, hai messo tanta intensità in tutto quello che hai fatto, così come ti ha chiesto coach Ferrara...
«Per quanto riguarda i numeri e dati personali, mi fa
piacere di aver inciso in modo positivo sul match. Partire dalla panchina non è
un problema anche perché alle volte ti permette di essere l'elemento
"sorpresa", che dà una scossa alla partita. L'età per me è solo un
numero, quando sei in campo cerchi di fare il meglio per la squadra
indipendentemente se chi ha la palla ha 15, 20 o 30 anni. Sì, è vero, sono
arrivato mercoledì scorso, ma con tanta voglia di fare e di lavorare per dare
il meglio. I punti realizzati contano poco, l'importante è far sentire la
presenza a rimbalzo, e credo di poter prendere molto più di 8 rimbalzi. Lo
stesso vale per gli assist. L'intensità è una caratteristica che fortunatamente
mi appartiene, correre sempre in attacco e in difesa, in modo da mandare su di
giri gli avversari, recuperare palloni e concludere in contropiede azioni
importanti per l'esito del match».
Dove può arrivare questa Hippo?
«Questa squadra può arrivare lontano, perché ha carattere ed
ha dimostrato che ognuno qui può ritagliarsi un ruolo importante. Basta
impegnarsi e dare il 100% durante gli allenamenti ed il 110% durante le
partite. Di carattere ne abbiamo da vendere, di qualità anche. Sarà una
stagione importante, mi piace puntare in alto. Domenica ci aspetta la prima
partita in trasferta (a Torre Annunziata) e non partiamo sicuramente per
perdere».
Nessun commento:
Posta un commento