
- Approdi in una realtà giovane, ma ambiziosa
e, soprattutto, con un progetto di rilancio del basket cittadino, che sembra
quantomeno in affanno. Che contibuto pensi di poter offrire?
«La situazione attuale del basket salernitano
– ha affermato Stefano Capaccio – è davvero difficile, c'è bisogno di nuovo
entusiasmo e di persone appassionate a questo sport e che abbiano progetti a
lungo termine. Dal canto mio credo di poter aiutare la Hippo impegnandomi sul
campo come ho sempre fatto e mettendo a disposizione di tutti la mia esperienza
e la voglia di fare bene, ancora per qualche anno nella mia città».
«Negli ultimi anni grazie al Delta ho potuto
disputare campionati di C nazionale e di C regionale. A febbraio, dopo aver
interrotto il rapporto con la società della famiglia Pierri, ho vissuto 4 mesi
entusiasmanti a Battipaglia, conditi da qualche infortunio di troppo ma anche
dalla vittoria del campionato. Adesso accetto questa nuova sfida nella mia
città, senza nascoderti che l'amicizia che mi lega al DS Carmando ha avuto un
ruolo fondamentale in questa scelta. Il suo entusiasmo è contagioso ed è
bastato parlare 10 minuti per convincermi».
- La società è intenzionata ad assegnarti i
gradi di capitano della truppa e, visto che avrai tanti compagni giovani,
dovrai rappresentare per loro un punto di riferimento ed un modello. Un
attestato di fiducia incondizionata, ma anche una bella responsabilità...
«Essere il capitano di questa squadra mi
carica ancor di più, proverò ad avere una parola buona per tutti i miei
compagni, aiutando il coach sul campo e fuori. Credo sia importante il lavoro
in palestra, rigare dritto, rispettare gli sforzi della società, ma anche
sorridere e scherzare nello spogliatoio. Cosa che mi riesce sempre molto bene».
- In panchina ci sarà Pino Ferrara che, sin
dalla prima seduta di allenamento, ha dimostrato di voler tenere i ritmi alti,
dando grande intensità al lavoro in palestra, così da ottenere lo stesso
risultato in partita. Sarà una Hippo che vivrà una stagione a cento all'ora?
«Conosco molto bene Coach Ferrara, mi fece
esordire in C1 a 18 anni a Cava de' Tirreni. Ci siamo ritrovati per qualche
mese anche al Delta e per una stagione intera alla Pallacanestro Salerno. Pino
ha l'esperienza necessaria per capire i momenti in cui accelerare e quelli in
cui abbassare il ritmo, è evidente che siamo una squadra fatta per la maggior
parte da ragazzi giovani e che l'intensità sarà il nostro marchio di fabbrica.
Sono sicuro che riusciremo a trovare il nostro ritmo lavorando tanto in
palestra».
- Cosa ti senti di promettere ai tuoi nuovi
tifosi, che seguiranno la Hippo dal vivo e tramite social network e media
sempre attenti alle sorti del club granata?
«Ai tifosi, ai genitori dei piccoli atleti
del minibasket e agli appassionati di basket di Salerno, che invito a seguirci
numerosi, durante l'anno prometto il massimo impegno. La mia passione per
questo sport mi ha sempre portato a non mollare mai. Alla società assicuro di
comportarmi da professionista come ho sempre fatto, magari essendo più
riflessivo degli anni scorsi e meno istintivo... Per il resto Forza Hippo!».
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