Quinta
Finale Scudetto consecutiva, quarta “Bella”, la terza tra le mura amiche della
Palumbo. In una sola occasione, nell'ultimo spettacolare lustro, Salerno non ha
disputato la terza e decisiva gara per l'aggiudicazione del tricolore: successe
nella stagione 2010/1, finale contro Sassari. Ma all'epoca il regolamento non
prevedeva l'eventuale terza gara e così la PDO, all'epoca allenata da Andreasic
(subentrato a Prosenjiak), si impose sul Sassari in due partite grazie ad una
migliore differenza reti. Eccezione che conferma la regola, regola che vuole il
tricolore assegnato sempre alla terza e decisiva partita di Finale.

I
precedenti sorridono alla Jomi Salerno che quando ha potuto disporre della
terza e decisiva sfida alla Palumbo ha sempre fatto centro: nel 2010 (vittoria
in gara tre contro Teramo) e l'anno passato, vittoria al fotofinish contro
Sassari. Andò male per Salerno nel 2013: Finale Scudetto persa in gara tre a
Teramo contro le abruzzesi. Avversario nuovo, il Conversano, copione inedito,
due pareggi nelle prima due gare, si spera identico finale.
“Lavoriamo per
questo – sottolinea il diesse Lino Loria – la conquista del titolo italiano è
l'obiettivo massimo cui tendere ogni stagione. E questa non è differente dalle
altre. Arriviamo a questa gara di bella – prosegue – dopo due gare molto
combattute, equilibrate e identiche nello svolgimento. Riusciamo a partire e
chiudere le partite sempre con un passo superiore rispetto alle nostre
avversarie ma subiamo incredibilmente nel primo quarto della ripresa. Sia a
Salerno che a Conversano abbiamo approcciato bene la gara ma poi abbiamo
sofferto il loro ritorno. Per sabato mi attendo una condotta più lineare”.
Nonostante abbia fatto incetta di successi nelle ultime stagioni, la Jomi
Salerno non appare per nulla appagata, sempre pronta, com'è a rilanciare, a
rinnovare la sfida, a rigenerarsi pur rimanendo sempre ai vertici. “Nelle
ultime cinque stagioni sono cambiate tante cose. Sono cambiati i regolamenti,
si è passati da tre straniere ad una, sono cambiati gli allenatori, è cambiato
anche il roster, oggi molto giovane e di prospettiva, ma non è mai cambiata la
nostra mentalità, la nostra organizzazione e credo che questo rappresenti il
vero valore di questo club. Ma siccome nello sport non si vive di glorie
passate – conclude Loria – è altrettanto
giusto pensare che sia proprio quella di sabato la sfida più importante di
questo splendido quinquennio. Per noi la vittoria è una dolce condanna”.
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