di Angelo De Nicola
Scanditi dal ritmo della dolce musica i leggeri movimenti delle ginnaste incantano il pubblico, mentre l'allieva si cimenta nella maestria dei cinque attrezzi e nelle esecuzioni per superare le "difficoltà" e riempire il cuore di gioia e orgoglio alla sua maestra. E' questa la magia della ginnastica ritmica che nella provincia di Salerno a Cava de' Tirreni ha trovato la sua casa sportiva nell'associazione Juvenilia, che forgia le giovani promesse del settore.
Tra me e le allieve c'è un rapporto di dare-avere. Io do loro come insegnante, ma loro danno molto a me in termini umani. E' bello vederle gioire per le loro vittorie, tirarle su dopo una sconfitta e condividere con loro le avventure di ogni giorno. E poi ci sono le bambine più piccole che con un sorriso, un abbraccio, un racconto della loro giornata riescono a rendere una giornata no in una speciale. Con le bambine della Baby la ginnastica è posta sotto forma di gioco. Iniziano così ad apprendere i primi movimenti del corpo e a conoscere i piccoli attrezzi. Il primo corso compie un maggiore lavoro di scioltezza e coordinazione, e si inizia a lavorare più attivamente con i piccoli attrezzi. Nel secondo corso si inizia invece a studiare le difficoltà previste dal codice affiancando l'uso degli attrezzi. Dallo scorso anno tra l'altro questo corso ha iniziato a partecipare a gare amatoriali dove la gran parte delle allieve ha ottenuto ottimi risultati. Un ricordo particolare legato ad una competizione è sicuramente quello del campionato amatoriale acsi tenutosi a Battipaglia. Le ragazze, molte delle quali per la prima volta partecipanti ad una gara, erano stanche per l'attesa, ma allo stesso tempo non vedevano l'ora dio entrare in pedana e mostrare a tutti, giudici, genitori e noi istruttrici, le loro capacità e quanto imparato durante le lezioni. Era facile intravedere nei loro occhi l'emozione, che sarebbe stata maggiore al momento della premiazione. - prosegue Colucci - Sentire chiamare i loro nomi, vedersi porre al collo la medaglia è stata una soddisfazione per tutti, e loro incredule ci guardavano con occhi sbarrati per cercare una conferma, per essere sicure che quella medaglia era proprio per loro. Un ringraziamento speciale va prima di tutto ai miei genitori che mi hanno permesso di studiare tanti anni danza classica, poi al mio maestro che non c'è più, ma che mi ha dato tanto in termini di disciplina e mi ha insegnato tutto quello che c'era da sapere sul mondo della danza. E non in ultimo ringrazio Raffaella ed Elvira che mi hanno permesso di essere parte della squadra e mi hanno insegnato tutto quello che so sulla ritmica".
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