di Angelo De Nicola
"Lo scopo di questo progetto è quello di riproporre l’antico messaggio emblema del Mediterraneo di accoglienza e di integrazione, incrociando le rotte con quelle dei migranti, rifacendo al contrario il loro tragitto, partendo dal porto di Agropoli e raggiungendo in kayak ed imbarcazioni a vela il porto di Tunisi. - ha commentato Leopoldo Catena, dell'Associazione Kayak Agropoli - Il progetto “Mediterraneo: il mare che unisce” vuole anche ripristinare il rapporto dell’uomo con il mare, non solo veicolo di morte e disperazione ma ecosistema da salvaguardare e promuovere. Vogliamo anche testimoniare e divulgare gli aspetti culturali che uniscono i popoli che si affacciano sulle coste del Mediterraneo, promuovendo dinamiche di coabitazione tra genti diverse per fede, per concezione di vita ma legati da un’antica appartenenza: il Mare nostro. La flotta di Kayakers, con imbarcazione di supporto a vela, avranno come obiettivi quello di documentare la fauna marina con descrizione delle specie animali in estinzione presenti nel Mediterraneo, esecuzione di un censimento sui siti di nidificazione di Caretta Caretta, avvistamento e segnalazione di animali in difficoltà o feriti, studiando il tratto Mazara del Vallo - Pantelleria - Tunisi nel periodo di 20-30 giorni tra maggio-giugno-luglio 2016".
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