Andrea Brigante guida la pattuglia dei
riconfermati da parte della Hippo Basket Salerno. Il 21enne cestista
salernitano indosserà, così, per il terzo anno consecutivo la canotta granata.
La decisione della società del presidente Ciro Bisogno di puntare con
decisione sui giovani ha facilitato l'operazione relativa alla permanenza di
Brigante alla Hippo, che è stato individuato dal diesse Giovanni Carmando quale
elemento in grado di poter dare una mano alla truppa di coach Pino Ferrara,
al di là della carta d'identità. Cresciuto nel Canossa Basket di Enzo Gibboni,
Brigante ha poi militato nelle fila della Polisportiva Battipagliese (Under 17
regionale e Under 19 d'Eccellenza), Delta Basket Salerno (Under 17 provinciale
e Under 19 d'Eccellenza) e C.S. Pastena (Under 19 provinciale), prima di
approdare alla Hippo, con la quale ha affrontato gli ultimi due campionati di
Promozione, contribuendo alla permanenza in categoria dei granata (in media ha
segnato 8 punti per gara, con un massimo di 21 punti in un incontro).
Andrea, fai parte
della pattuglia dei riconfermati e quindi già conosci l'ambiente, anche se ci
sono state tante novità. Che impressioni hai ricavato da queste prime settimane
di lavoro?
«Essere tra i riconfermati ti dà fiducia e motivazione.
L'ambiente ha subito un enorme cambiamento. C'è voglia di mettersi in gioco,
voglia di ottenere risultati da parte di questo nuovo gruppo e dei dirigenti.
Con il tempo la società sta stabilizzando alcuni aspetti importanti, come il
ritorno al palazzetto di Matierno. Questo, insieme ad altri passi avanti
relativi all'attività giovanile, ci dà fiducia in qualcosa che sta crescendo
sempre più in un contesto provinciale non troppo positivo».
Quest'anno non sarai
più un “under”, parti alla pari con tutti e dovrai ritagliarti il tuo spazio
meritandolo allenamento dopo allenamento, una bella sfida...
«Il passaggio ad “over” consente di misurarmi alla pari con
gli altri ragazzi, oltre a farmi capire che sto crescendo e invecchiando
(sorride, ndr). Come già detto, essere tra i riconfermati è un gesto di fiducia
e di motivazione da parte della società che sarà ripagato con il lavoro negli
allenamenti e con la voglia di dare il massimo per ritagliarmi un spazio in
questo spogliatoio. Essere spronati in questo modo è il bello del basket».
«Il coach Ferrara, pur non conoscendolo prima d'ora, mi e ci
sta dando un'ottima impressione. Concentrazione e intensità sono le prerogative
che chiede e pretende durante gli allenamenti. Le risposte sono ottime, c'è
stima da parte dell'intero spogliatoio data la sua preparazione. Siamo a sua
disposizione e non vediamo l'ora di poter cominciare a giocare, per dimostrare
che stiamo assimilando bene quello su cui stiamo lavorando».
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