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Pugilato femminile: Marzia Davide orgoglio italiano ai Mondiali in Corea





Annacaterina Scarpetta 
 
Novità strabilianti per la campionessa di boxe, Marzia Davide. Dopo aver vinto, nel mese di maggio, gli europei nella disciplina del pugilato, ottenendo anche la nomina di migliore atleta del torneo e portando a casa una medaglia d’oro, adesso  è pronta per una gara ancora più importante e impegnativa.
Il c.t. Emanuele Renzini ha dato fiducia alle protagoniste degli europei di Bucarest tra cui la stessa Davide per l’evento più aspettato e ambito del pugilato: l’ottava edizione dei Mondiali a Jeju, isola della Corea del Sud, che si concluderanno il 23 novembre.
Un traguardo che inorgoglisce l’atleta salernitana che dall’esperienza dei suoi trentatrè anni appare ancora più combattiva e energica delle sue avversarie più giovani.
 “Sono cresciuta in una palestra che è di proprietà della mia famiglia e, proprio per questo motivo già dall’età di quattro anni ho iniziato a cimentarmi in vari e numerosi sport, provando un po’ di tutto. Il mio papà Pasquale – continua l’atleta Davide - insegnava kick boxing e cercando di emulare lui ho deciso di iniziare a praticare questa disciplina, ottenendo fin da subito ottimi risultati a livello nazionale”.
“Il passaggio al pugilato è avvenuto successivamente poiché fino al 2002 le donne, in Italia, non potevano praticare questo sport”.

E i risultati, anche in questo caso, sono arrivati immediatamente. Dopo soli sei mesi la Davide arriva seconda ai mondiali in Turchia, nel 2003 vince gli europei in Ungheria, nel2004 gli europei a Riccione. Ma questi sono solo alcuni dei traguardi raggiunti dalla campionessa salernitana che non ha deciso di abbandonare il suo amato pugilato neanche quando il matrimonio e l’arrivo del suo bambino hanno modificato le dinamiche della sua vita.
“Sono stata ferma tre anni per darmi il tempo di organizzarmi ma subito dopo la gravidanza ho deciso di riprendere lamia carriera perché sentivo di poter dare ancora molto. Il successo degli europei mi ha trasmesso ancora più fiducia e positività – dichiara orgogliosa l’atleta - non è di certo semplice riuscire a conciliare gli impegni di mamma e moglie con quelli di sportiva ma con un po’ di volontà ci si riesce. Mi reputo, però, anche fortunata perché il mio lavoro coincide con la mia passione e questo mi permette di allenarmi quando voglio. Inoltre, devo ringraziare i miei suoceri e i miei genitori che con piacere mi aiutano con il mio bambino poiché sotto gara devo dedicare al pugilato almeno sei ore al giorno”.

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