
Nel finale di quarto, Mosley e Zanelli portano di nuovo Recanati in parità sul 18 pari. Nella seconda frazione di gioco la Givova Scafati prova ad allontanarsi di nuovo, ma i soliti Pierini e Lauwers continuano a fare la voce grossa. Questo succede, però, fin quando il giocatore belga -ex capitano scafatese- esce dal campo per il suo terzo fallo dopo 15 minuti di gioco. Recanati accusa il colpo e Scafati vola sul +11 a 4'10'' dall'intervallo lungo grazie ad un immenso Lestini che, entrato dalla panchina, mette a ferro e fuoco i marchigiani. Ci pensa poi il play Zanelli a riportare i locali in corsa ma, Ruggiero, Bisconti e Simmons fissano il punteggio sul 40-48 per la Givova alla pausa con il paziale del quarto che recita 30 a 22 per i campani. Nella terza frazione, Scafati mantiene il vantaggio per quasi metà quarto, portandosi addiruttura sul massimo vantaggio (+12) a 2'41'' dalla penultima sirena. Lestini, Simmons e Sanguinetti traghettano i loro compagni verso "lidi" più sicuri e una serie di liberi non realizzati da Zanelli e compagni, permettono alla Givova di mantenere il vantaggio all'ultima pausa sul 51-62. Nella quarta frazione la Givova, a causa di una situazione falli molto pesante, esce lentamente dal match non riuscendo a difendere per bene contro le incursioni di Mosley, Gurini e Gueye. Dopo 5 minuti e 10 secondi di gioco, grazie ad una tripla della guardia senegalese appena citata Recanati torna in testa. Scafati col passare dei minuti perde prima Lestini e poi Udrih e si trova con le rotazioni limitate e con Sanguinetti e Bisconti (entrambi a quattro falli) che tengono per quel che possono gli avversari. Il trio Mosley, Zanelli e Lauwers completano l'opera e Recanati vince in rimonta sul 78-73. Gli scafatesi restano così a 12 punti in classifica e concludono il girone di andata in maniera non brillante. Ora però, dalla prossima partita, si torna finalmente al PalaMangano e di sicuro la squadra sarà aiutata a superare questo momento particolare anche grazie al calore del suo pubblico che, la riabbraccerà, dopo due mesi di "esilio forzato".
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